La famglia Jenner a Chiusa
La famiglia Jenner era originaria della Savoia ed dal 16° Secolo si stabilì a Chiusa. Matthias Jenner nacque Chiusa nel 1631, figlio di Christopher Jenner, sindaco e locandiere di “Pem” e di Maria Peisser.
Dal 1659-1677 Jenner funse da parroco e da decano. Con ordinanza del vescovo di Bressanone, era stato designato nella risoluzione di alcuni problemi riguardo l’Abbazia di Monte San Giorgio Fiecht, dove poi conobbe l’ordine dei Benedettini.
La sua parrocchia è stata anche coinvolta nell’industria mineraria. Si concentrò esclusivamente nel ricavo derivante dall’estrazione dell’oro nella miniera Hohe Tauern e dell’argento al monte di Fundres a Villandro.
Nel 1677 , Jenner era l’amministratore dell’ospedale e Decano di Chiusa. Già nel 1681 iniziò ad attuare il suo piano per fondare un monastero a Sabiona. Il capitale necessario per questo progetto derivava principalmente dai ricavi della miniera di Fundres, che ha rivissuto un secondo periodo di splendore. In questo periodo, è stato costruito il centro di fusione minerale all’uscita della Val di Funes e la maestosa residenza di caccia Seebegg a Chiusa.
Nel 1681 Jenner ha chiesto al vescovo Paulinus Mayr (1677-1685 ), di poter costruire una casa su Sabiona. Come architetto, voleva ingaggiare il “beriernbten” Peter Delai di Bolzano. Quando il progetto è stato concesso dal vescovo, Jenner decise di insediare a Sabiona le monache dalla abbazia benedettina Nonnberg di Salisburgo. Aveva scelto questo convento, perché due delle sue cugine vi erano li suore. Così Jenner si mise in contatto con la badessa Johanna Franziska von Rehling, la quale accettò le sue intenzioni.
genehmigt hatte, entschloß sich Jenner, dort Nonnen aus dem Benediktinerinnenstift Nonnberg bei Salzburg anzusiedeln. Auf dieses Frauenkloster war er gekommen, weil dort zwei seiner Cousinen als Klosterfrauen eingetreten waren. So trat Jenner mit der Äbtissin Johanna Franziska von Rehling in Verbindung, die dem Plan wohlwollend gegenüberstand.
Nel novembre 1686, è stato rilasciato il certificato di costituzione e nominata priora Signora Agnes Zeiller. Alla cerimonia di apertura solenne hanno partecipato tra l’altro anche il vescovo ausiliare di Bressanone Wilhelm Vintler, nonché i rappresentanti del capitolo dei canonici e i consiglieri di corte.
BVi erano però ancora tante difficoltà da superare. Le prime suore arrivarono già durante il periodo di costruzione, le quali non avevano vita facile. Mancava di tutto. Il cibo doveva essere portato da Chiusa. Il rifornimento d’acqua era estremamente scadente. Non c’era nessuna guida spirituale. Tuttavia presto venne nominato il primo tanto atteso “spirituale”. Si trattò di P. Christoforo Jäger da S. Lambrecht. Con la morte nel mese di settembre del 1685 di Mons. Paolinus Mayr di Bressanone, il monastero ha subito un duro colpo. Il capitolo dei canonici, il quale non aveva mai avuto grande simpatia per questo progetto, iniziava nuovamente a creare guai. Informò l’arcivescovo di Salisburgo, sulle condizioni irragionevoli di Sabiona. Quest’ultimo ordinò alle suore di tornare al Salzach. In questa situazione disperata, Jenner si rivolse a Johann Franz von Khuen (1685-1702), il nuovo vescovo di Bressanone, che fece di tutto per il monastero e raggiunse lo scopo che le suore rimanessero ancora a Sabiona.
Matthias Jenner morì nel 1691 trovando la sua ultima dimora sull’altare maggiore della chiesa abbaziale di Sabiona. Secondo i racconti, le sue ultime parole furono: “Seeben, Seeben”.
Suo fratello Michael Jenner ha continuato le attività ed è stato nominato nobile nel 1696 dall’imperatore.