Cusano era spesso in contrasto con il sovrano tirolese Duca Sigismondo, ricco di monete (Münzreichen), anche per la questione mineraria. Così avvennero anche acquisizioni delle miniere molto violente, perché entrambi insistettero sui loro diritti in base ai vecchi accordi.
Gli animi si calmarono dopo la morte di Nicola Cusano (1464). Il suoi successori assegnarono la miniera a imprenditori minerari (artigiani), e i ricavi vennero poi divisi a metà.
Questi artigiani benestanti avevano le risorse finanziarie per operare nel settore minerario, in confronto ai principi, che soffrivano cronicamente di mancanza di denaro. I ricavi al principe da parte degli imprenditori minerari erano in doppia forma: corveé e cambio . Corvée era il mantenimento di ogni decimo secchio estratto dalle miniere, cioè, ogni decimo secchio apparteneva al principe. Il cambio invece era una donazione di argento fuso. Tali ricavi erano di fondamentale importanza per il principe.
Con la fine dei conflitti le operazioni di estrazione vicino a Chiusa erano pienamente operative. Così iniziò il periodo di massimo splendore per la miniera di Fundres. L’estrazione mineraria venne gestita dai due noti artigiani Hans e Georg Stöckl, i quali a Chiusa erano in possesso di un impianto metallurgico e di due fornaci, e da Hans Paumgartner di Augusta.
Nel 1513 viene citato, che Hans e Georg Stöckl Paumgartner avrebbero ricordato al principe, che avano portato molto in alto la “piccola e disordinata miniera” sul monte di Fundres, impegnando centinaia di uomini. Oltre al Paumgartner e a lStoeckl, anche i Fugger di Augusta partecipavano nell’estrazione mineraria di Fundres. Tuttavia, la principale attenzione da parte dei Fugger era concentrata nell’estrazione a Schwaz. La compartecipazione della grande società commerciale a Chiusa , invece, era di poco significativo e solamente secondaria.
Ovviamente la città di Chiusa ha approfittato dell’ottimo periodo dell’estrazione mineraria. Venne creato un tribunale privato di montagna e gli scavi creavano occupazione per centinaia di minatori, riaffiorarono anche altre professioni.
Come veniva svolta l’estrazione all’epoca? Esplosioni con polvere nera (e la tecnica della cosiddetta “foratura a penzoloni”) sono state introdotte molto più avanti nel tempo. Fino ad allora, ciascuna galleria venne praticamente picchiata con un martello ed uno scalpello. Una procedimento molto lento, un minatore scavava circa 4 centimetri al giorno. I nemici naturali dei minatori erano l’acqua, la ventilazione e il buio. Dato che non esisteva “un manuale d’uso” sono state elaborate tecniche molto improvvisate nella foratura a penzoloni, nella costruzione di sistemi fognari e di ventilazione.
Il minerale è stato poi trasportato durante il giorno, dove a quasi ogni entrata di galleria si trovava una fornace di zolfo, dove poi i minerali venivano prefusi. Il minerale fuso venne chiamato torrefazione. Tale fornace di zolfo conteneva 2000 secchi di minerale grezzo e ardeva per circa 17-18 settimane, a seconda delle condizioni atmosferiche.
Dopo di chè i minerali fusi venivano portati attraverso l’Erzweg (sentiero delle miniere) a Chiusa, dove a Fraghes sorgeva un grande cassone, nel quale veniva fuso il minerale. Da lì, il minerale venne trasportato in sacchi su dei carri (Grateln) presso la fonderia all’ingresso della Val di Funes, chiamata Sulferbruck. Per la fusione a grezzo c’erano 6 fornaci (una alta, una storta, una di prova, una di zinco, una fiammeggiante e una di calce ).
Ogni anno, sono state estratte circa 16 tonnellate di rame, e 100 kg di argento.
Il tardo 16° secolo è stato caratterizzato da una crisi nell’estrazione dell’argento in tutto il Tirolo che ha colpito duramente anche la città di Chiusa. L’importanza della miniera di Villandro svanì rapidamente.
Poco prima vi furono già discussioni tra gli artigiani e Paumgartner, Stoeckl e Fugger .
Inoltre , in questo momento l’ Imperatore emanò un decreto che ha dato all’area della miniera il colpo di grazia : è stato vietato l’abbattimento di alberi. La zona intorno alla miniera era stata letteralmente disboscata, dato che il lavoro nella miniera necessitava di enormi quantità di legname. Da una parte per la produzione di carbone per le forge e fornaci , dall’altra come materiale di sostenimento delle gallerie.